PAOLO BINI. MEDITERRANEO ROSSO E ORO

PAOLO BINI. MEDITERRANEO ROSSO E ORO

INAUGURAZIONE
5 OTTOBRE 2018 ore 18:30
DAL 5 OTTOBRE
AL 12 NOVEMBRE 2018 —
A site-specific project fot Palermo

Naufragi rosso e oro nell’opera di Paolo Bini
a cura di Valentino Catricalà

Una stanza buia, una penombra, un ambiente suggestivo all’interno del quale ci immergiamo. Qualcosa è illuminato all’interno, sulla destra un dipinto inclinato dal basso verso l’alto, come a indicare una direzione: l’inizio di un viaggio. È il viaggio che Paolo Bini fa intraprendere al visitatore una volta che il suo corpo viene inglobato all’interno della bellissima Cappella dell’Incoronazione del Riso, Museo regionale d’arte contemporanea della Sicilia.

Un viaggio che si sviluppa spazialmente – il percorso fisico della mostra – ma anche temporalmente – su una stratificazione temporale che dall’oggi ci collega direttamente alla storia, alle radici, di un luogo simbolico come il mediterraneo.

Concentrandoci un po’ ci rendiamo conto che l’opera sulla destra ha una natura ondulata “Mediterraneo con riflessi oro”, la superficie è rappresentata da leggere onde di sfumature di bianco e oro, frutto di una tecnica in via di sperimentazione dall’artista. E’ proprio su queste onde che il nostro occhio inizia la sua navigazione in un ambiente che l’artista ha meditato dopo un lungo studio della città e della sua terra.

Quella di Bini è un’installazione che va osservata come una entità unica, un ambiente: un’opera creata appositamente per quel particolare luogo che è la Cappella dell’Incoronazione. Un luogo molto suggestivo ed estremamente caratteristico – nel senso di “pieno di carattere” – e intenso, opposto alla superficie piana, primaria, del white cube. Se lo spazio del white cube è uno spazio primario, un “grado zero” disposto ad accogliere qualsiasi possibilità, nel quale tutti i segni e tutte le opere sono possibili, quello della Cappella è invece uno spazio pieno, nel quale tanti, molti, segni sono stati presenti, nella sua storia, nei passaggi temporali umani e corporei che lo hanno determinato.

Non è facile confrontarsi con uno spazio del genere, non si possono semplicemente posizionare delle opere, lo spazio va vissuto, sentito, odorato, in un confronto e scontro di rispetto e aggressività.

E così il moto ondulato dell’opera iniziale è ripreso con il colore rosso nella seconda grande opera posta nei pressi dell’abside. L’occhio naviga tra le onde di un mare simbolico composto di sfumature di colore tra il rosso e l’oro. Sfumature di rosso, di oro, di giallo, che si fanno di volta in volta più o meno rosee. Sfumature, come sfumato è il nostro tentativo di coglierle in una rappresentazione. Un mare, un cielo, la terra? Non sappiamo. Sappiamo solo che esse sono in movimento, vibrano sui nostri occhi proprio come l’acqua riflessa dalla luce quando guardiamo il mare.

Questo è l’invito dell’artista: guardare le due opere con un movimento diagonale, una inclinazione visiva che detta un cammino. Si scende, ancora, nella parte sotto della cripta dove Bini ha realizzato due opere pittoriche, due installazioni come sostegni attraversabili, oltre i quali si intravede un dipinto che apre una finestra sul tema sul sogno.

Un viaggio quello dello spettatore che si tramuta in naufragio nel percorso in apparenza lineare proposto dall’artista, accompagnato, sin dall’inizio del suo processo, da un riferimento , quella dell’immagine del dipinto di Thèodore Gèricault, “La zattera della Medusa” del 1819. Il grande stimolo dato dal celebre dipinto è quello dell’infinito tentativo di cogliere e di capire cosa si cela dietro quel rapporto terra-mare, mediterraneo-Sicilia. Un rapporto stratificato che pone le proprie basi sull’idea di intreccio di culture, di razze, di architetture, di storie, di dominazioni, all’interno del quale il mare – il mediterraneo nella sua valenza fisica e simbolica – acquisisce un’importanza particolare.

Bini riscrive uno spazio espositivo, già intriso di stratificazioni culturali (cattoliche, normanne, saracene, ecc.) utilizzando il materiale simbolico di due colori e di tutte le loro sfumature.

Il rosso della vegetazione, degli alberi, delle foglie, della terra Siciliana, di Palermo; il rosso della simbologia orientale, ma anche il rosso del sangue che macchia il mar mediterraneo dai tempi dei tempi. Un rosso che si ribalta nel suo opposto concettuale, l’oro del misticismo, del mistero. Non è un caso che a inspirare il colore oro all’artista sia stato il Duomo Di Monreale, uno dei principali esempi di arte bizantina. E non è un caso, ancora, che a caratterizzare l’arte bizantina, e il Duomo, sia proprio l’oro, dove questo sta a indicare la porta di collegamento con la divinità, il mistero, la fede.

Il viaggio che noi come spettatori intraprendiamo una volta entrati nello spazio espositivo è, in realtà, un naufragio. Il naufragio della ragione, il naufragio dei sensi, il naufragio di categorie applicate troppo facilmente a culture che non conosciamo. Immergersi in questo naufragio vorrebbe dire ritrovare quel rapporto con la conoscenza che troppo spesso perdiamo e che l’arte, forse, ancora può farci toccare.

Paolo Bini (Battipaglia, SA, 1984) si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Scenografia, studiando con Salvatore Michelino e Massimo Bignardi. Nel 2007 è stato assistente dello scenografo Gerardo Viggiano al Cinespettacolo del Grancia di Brindisi Montagna.

FORMAZIONE

2002 – 2007
Diploma Scenografia, Accademia di Belle Arti, Napoli, Italia

RESIDENZE

2010 – Museo San Francisco de Asys, Havana, Cuba, a cura del Centro Di Sarro;
2010 – GRAD Kultural Center, Belgrado, Serbia, a cura di Componibile62;
2013 – ARP, SMAC gallery, Cape Town, Sudafrica a cura del Centro Di Sarro;

 

OPERE IN COLLEZIONI PUBBLICHE

Fondazione Donna Regina Museo MADRE, Napoli, Italia
Collezione del Premio Cairo, Milano, Italia
Collezione del Centro Luigi Di Sarro, Roma, Italia
Leeu Collection, Franshhoek, Sudafrica
Public Works Collection, Cape Town, Sudafrica

Varie collezioni private internazionali

MOSTRE PERSONALI

2018

Mediterraneo rosso e oro, a cura di Valentino Catricalà, Cappella dell’Incoronata, Museo Riso, Palermo, Italia
La pittura, giorno dopo giorno, a cura di Luca Beatrice, Galleria Alberto Peola, Torino, Italia
Colourscape, CIRCA Gallery, Johannesburg, Sudafrica

2016

Left Behind, a cura di Luca Beatrice, Reggia di Caserta, Caserta, Italia
Al di là del Quadro / Beyond the painting, Everard Read Gallery, Cape Town, Sudafrica

2015
Behind the visible, a cura di Ivan Quaroni, Galleria ABC Arte, Milano, Italia
Astrazione modulare, a cura di Valerio Dehò, Fornace Falcone, Eboli (SA), Italia

2014
Contaminazioni [con Donald Baechler] a cura di Enzo Battarra, Galleria Nicola Pedana, Caserta, Italia
Panoramiche emozionali, con un testo di Claudia Gennari, CerrutiArte, Genova , Italia
Paintings on tape, Casa Turese arte contemporanea, Vitulano (BN), Italia
Altri viaggi, a cura di Maria Letizia Paiato, Casa Ludovico Ariosto, Ferrara, Italia

2013
Paolo Bini. Brink of the ocean, a cura di Alessandra Atti Di Sarro ed Emma Vandermerwe, SMAC Gallery, Cape Town, Sudafrica
Colour absence in suspense, con un testo di Martino Cappai, Plesso Mattioli, Siena, Italia
Kalodiki, CerrutiArte, Genova , Italia

2011
Un proyecto especìfìco [con Catherine Biocca] a cura di Alessandra Atti Di Sarro, Centro Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro, Roma, Italia

2010
Un proyecto especìfìco [con Catherine Biocca] a cura di Alessandra Atti Di Sarro, Museo San Francisco de Asìs, La Habana, Cuba
Colour absence, in suspense, a cura di Massimo Bignardi, Museo Palazzo Bianco, Genova, Italia

2009
Paolo Bini. Opere recenti,a cura di Massimo Bignardi, Galleria Il Catalogo, Salerno, Italia

Paolo Bini, a cura di Massimo Bignardi, Centro Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro, Roma, Italia

2008
Casellari della memoria, a cura di Claudia Gennari, Palazzo San Galgano, Siena, Italia

 

MOSTRE COLLETTIVE

2018

Incontri, Ex Chiesa dell’Annunziata, Teano, Caserta, Italia
Per_formare una collezione: Per un archivio dell’arte in Campania, a cura di Andrea Viliani e Silvia Salvati, Fondazione Donna Regina – Museo MADRE, Napoli, Italia

2017
Souther abstraction, Everard Read Gallery, Londra, Inghilterra

Spectrum, CIRCA Gallery, Johannesburg, Sudafrica

Geometrie e colori, a cura di Massimo Bignardi, Pinacoteca Provinciale, Salerno, Italia
Hardline, CIRCA Gallery, Cape Town, Sudafrica

2016
Premio Cairo, XVII Edizione, a cura di Michele Bonuomo, Palazzo Reale, Milano, Italia

Beyond, a cura di Valerio Dehò, Art Forum, Bologna, Italia
Principio d’indeterminazione, a cura di Ivan Quaroni, ABC Arte, Genova, Italia
Abstraction ?Bini, Dalbis, Olivier, Tirelli, Galerie Placido, Parigi, Francia

2015
Cromatici, a cura di Pasquale Ruocco, CerrutiArte, Genova, Italia
Empire, Everard Read Gallery, Cape Town, Sudafrica
Prima Pagina Art Prize, a cura di Valerio Dehò, gallery hall Arte Fiera, Bologna, Italy

2014
Show_Yourself@Madre, a cura di Andrea Viliani, Fondazione Donna Regina – Museo MADRE, Napoli
Summer Season, Everard Read Gallery, Cape Town, Sudafrica
Premio Celeste, a cura di Lorenzo Benedetti, Assab-one, Milano, Italia
Approdi e naufragi, a cura di Marco Alfano, Palazzo Mezzacapo, Maiori (SA), Italia
Premio Griffin, a cura di Ivan Quaroni, Fabbrica del Vapore, Milano, Italia

2013
Opere dalla Collezione Permanente, a cura di Pasquale Ruocco, Museo FRAC, Baronissi (SA), Italia
Verticalità, a cura di Walter Vallini, Museo-CAMeC, La Spezia, Italia

2012
Verticalità, a cura di Walter Vallini, Sala Dogana, Genova, Italia
Green Dreams, a cura di Massimo Bignardi, Tempio di Pomona, Salerno, Italia
InterRail, a cura di Marcella Ferro e Pasquale Ruocco, Art’s Events, Torrecuso (BN), Italia

2011
Collezione Permanente del MUSEO FRAC, a cura di Massimo Bignardi, Museo FRAC, Baronissi (SA), Italia
Nuove Rotte della Pittura, a cura di Pasquale Ruocco, Museo degli Arsenali, Amalfi (SA), Italia
Spazi dell’anima, a cura di Massimo Bignardi, Chiesa dell’Annunziata, Marcianise (CE), Italia

2010
Naples@Beograd, a cura di Componibile62, GRAD – Kultural Center, Belgrado, Serbia
Premio Mario Razzano, IV Edizione, Museo – ARCOS, Benevento, Italia
XIII Settimana della Cultura Italiana, a cura di Alessandra Atti Di Sarro, Museo Convento de San Francisco     de Asìs, La Habana, Cuba
VI Festival delle Lettere, Buste dipinte, a cura di Luisa Castellini, Teatro Dal Verme, Milano, Italia

2009
Sguardi irrequieti, a cura di Marcella Ferro e Pasquale Ruocco, Castello dell’Abate, Castellabate (SA), Italia
La défènse: priorità dello spazio e necessità del tempo, a cura di Pasquale Ruocco, Fës, Minori (SA), Italia
Persistenze sul confine dell’immagine, a cura di Massimo Bignardi, Museo MAT, San Severo (FG), Italia

2008
Africa action, artisti per l’Africa, a cura di Pasquale Ruocco, Chiesa S.Maria a Gradillo, Ravello (SA), Italia
Espressiva, from expressionism, a cura di Massimo Bignardi, Galleria PositanoNewArt, Positano (SA), Italia

2007
Echi temporanei, a cura di Marcella Ferro, FRAC – Baronissi (SA), Italia
VIII Premio Biennale d’Arte Contemporanea, a cura di Roberto Zambelli, Torre Strozzi, Perugia, Italia

2005
Contraddizioni della pittura, XVI Premio d’Arte Camposauro, a cura di Massimo Bignardi, Ex carcere, Vitulano (BN), Italia