Vickie Vainionpää — FLOW_STATE

Vickie Vainionpää FLOW_STATE

Curated by Domenico De Chirico

Opening 22 23 24 Oct

25 Oct _ 5 Dec

 Vickie Vainionpää — FLOW_STATE 

L’artista canadese Vickie Vainionpää, classe 1992, concentra la sua pratica artistica sull’impatto della tecnologia e della digitalizzazione in relazione al processo della pittura. Vainionpää utilizza un software di modellazione 3D generativa per produrre algoritmicamente forme, colori e composizioni astratte che vengono poi dipinte a mano utilizzando esclusivamente olio su tela. Le opere facilitano così un dialogo tra pittura tradizionale e nuovi media. Queste forme biomorfe, si curvano, si piegano e si avvolgono su se stesse in modi che ricordano arti, intestini o organismi cellulari. Abbracciando nuovi mezzi digitali di lettura dello spazio e dei contenuti, le opere richiamano l’attenzione sul rapporto, in continua evoluzione, che intercorre tra il corpo umano e la tecnologia digitale. 

Attraverso la sua serie di opere di lunga data intitolata Soft Body Dynamics, Vainionpää utilizza il codice generativo come punto di partenza. Il computer crea spline casuali nello spazio 3D, un processo che l’artista descrive come una sorta di tecnica di disegno automatico delle linee. La sceneggiatura può produrre quotidianamente centinaia di forme, dando, così, all’artista molti e possibili spunti per la realizzazione di nuovi dipinti. Questa armonia tra l’atto casuale della creazione della macchina e l’occhio perspicace dell’artista produce eccitanti eventi ottici e nuove visioni. 

È secondo tali direttive che questa mostra personale, la prima in Europa di Vainionpää, conferisce continuità agli obiettivi messimi dell’artista di fondere il virtuale con il reale. Entrando nella mostra, entriamo in un ambiente all’interno delle pareti della galleria: ci accoglie una pittura murale morbida e grafica che percorre una lunga orbita ellittica attraverso lo spazio espositivo. Fluttuante, collega, volutamente, tra loro, tutte le opere presenti in mostra. Ogni quadro fa parte di una rete composita, connessa da una rete invisibile. Ciò è ulteriormente implicato dal modo in cui le forme escono dai bordi del piano dell’immagine. Risuonano con la loro stessa storia, in un processo complesso che comporta continuamente il passaggio da un sito, virtuale o reale, a un altro. 

Il titolo “FLOW_STATE” è preso in prestito direttamente da una riga di codice utilizzato per generare questi moduli univoci e può essere inteso sia come una direttiva del dispositivo digitale sia come uno specifico stato dell’essere nell’atto umano della creazione, superando i soliti limiti in un luogo più metafisico. Per unire ulteriormente il digitale e il fisico, Vainionpää accompagna i dipinti con un token non fungibile, altrimenti noto come NFT, visualizzato su uno schermo posizionato all’interno della galleria. Questo video in loop esclusivo cambia delicatamente i colori mediante un movimento fluido, dalle caratteristiche vitree. Il video anima ulteriormente lo spazio espositivo e mette in luce il rapporto tra le origini digitali dell’opera e la sua fisicità ultima. 

Il termine greco τελειότης (teleiotes), che significa “stato di completezza o perfezione” (mentalmente o moralmente), riassume perfettamente la pratica pittorica di Vainionpää, che si manifesta in modo maturo e completo. FLOW_STATE è un proscenio animato ed emblematico dell’era contemporanea che consente nuovi stati percettivi che diventano vividi dialoghi, ripensati alla luce delle scienze naturali, della storia, dell’antropologia culturale e dell’analisi dell’esistenza umana, fluttuando tra intuizione artistica e automazione tecnica e che, a sua volta, fonde virtuale e reale sulla superficie seducente dei dipinti, sempre misteriosa, energica e inquietante. 

– Domenico De Chirico 

Revisione Vickie Vainionpää. 

 

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We gratefully acknowledge the support of the Canada Council for the Arts and the Conseil des Arts et lettres du Québec


Come una stella di giorno

Come una stella di giorno

a cura Di Antonello Tolve

13 Settembre - 10 Ottobre

 

 

Per visitare la mostra bisogna prenotarsi via e-mail oppure attraverso i canali social della galleria: Instagram, Facebook e WhatsApp.

Questa organizzazione è stata pensata per far si che tutti possano partecipare con la massima sicurezza e tranquillità, senza creare assembramenti. Inoltre, nel rispetto degli attuali protocolli anti-COVID 19, sarà effettuata la misurazione della temperatura all’ingresso della galleria, sarà obbligatorio indossare la mascherina ed evitare assembramenti anche all’esterno. Siete invitati a segnalare la vostra presenza all’inaugurazione. Grazie


Hyperbole

Hyperbole a cura Di Domenico de Chirico

3 Maggio - 5 Giugno

Per visitare la mostra bisogna prenotarsi via e-mail oppure attraverso i canali social della galleria: Instagram, Facebook e WhatsApp. L'apertura è prevista per giovedì 29 - venerdì 30 Aprile e sabato 1 Maggio - dalle 11,00 alle 19,00. Questa organizzazione è stata pensata per far si che tutti possano partecipare con la massima sicurezza e tranquillità, senza creare assembramenti. Inoltre, nel rispetto degli attuali protocolli anti-COVID 19, sarà effettuata la misurazione della temperatura all’ingresso della galleria, sarà obbligatorio indossare la mascherina ed evitare assembramenti anche all’esterno. Siete invitati a segnalare la vostra presenza all’inaugurazione. Grazie


Turn on the bright lights

Alcuni scatti della mostra

Scarica il comunicato della mostra


PAOLO BINI LUCE

PAOLO BINI LUCE

INAUGURAZIONE

DOMENICA 15 DICEMBRE 2019 ORE 18:00
DAL 15 DICEMBRE 2019
AL 22 FEBBRAIO 2020 —

Domenica 15 Dicembre dalle ore 18:00 fino alle 21:00, la Galleria Nicola Pedana è lieta di inaugurare la prima mostra personale dell’Artista Paolo Bini, dal titolo “Luce”, negli spazi espositivi di Piazza Matteotti. Si tratta di un progetto site-specific, realizzato appositamente per gli spazi della galleria casertana. Le opere in mostra, sono state elaborate successivamente ad un progetto di ricerca che l’Artista ha svolto presso l' ISCP - International Studio & Curatorial Program di New York, nella primavera del 2019. La Città americana, culla di idee e di novità sullo stato attuale dell'arte contemporanea, ha consentito all’Autore l’inserimento di un nuovo elemento grammaticale nel suo personale alfabeto pittorico. In contrasto alle sue più riconoscibili e precedenti produzioni, Bini ha lavorato su matrici monocromatiche tendenti a bianchi, grigi, neri e brevi accenni di colore, utilizzando il supporto olografico, scoperto a New York. Sono opere che vivono di luce, in grado di modificarsi a seconda della sua inclinazione e del punto di vista dell’osservatore, ed è la luce stessa a creare l’effetto policromo, non il colore. Questa nuova tipologia di lavoro viene presentata al pubblico per la prima volta in Italia e consente di mostrare l'evoluzione artistica di Paolo Bini in un costante ed eclettico dialogo con il mezzo pittorico. Questa estate, infatti, una sua opera performativa ed appartenente al nuovo filone, dal titolo “Trovo luce”, è stata presentata a New York durante un live-performance proprio presso l’ISCP. A Caserta saranno presentati una selezione di dipinti realizzati con supporti olografici, un’opera ambiente tridimensionale ed un wall painting, che ripercorrono il contatto di Bini oltreoceano, ma allo stesso tempo sanciscono la consolidata collaborazione tra l’Artista e la Galleria.
La mostra, corredata dal volume monografico, sarà visitabile fino al 22 Febbraio 2020. Nel catalogo testi critici di Lorenzo Bruni ed Antonello Tolve e uno scritto di Nicola Pedana
BREVE NOTA BIOGRAFICA Paolo Bini (Battipaglia, 1984). Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli al Dipartimento di Scenografia, il suo lavoro spazia dalla pittura all'installazione ed è stato esposto in istituzioni nazionali ed internazionali, tra cui: ISCP New York (2019), Museo Ettore Fico Torino (2019), Museo Riso Palermo (2018), Museo MADRE Napoli (2017), Reggia di Caserta (2016), Palazzo Reale Milano (2016), Museo Casa Ariosto Ferrara (2014), Provenance House Città del Capo (2013), Museo San Francisco de Asys L’Avana (2010), Palazzo Bianco Genova (2010). È il vincitore del Premio Cairo 2016, le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche tra le principali si segnalano: Gallerie d’Italia, Milano; Fondazione Donna Regina – Museo MADRE, Napoli; Reggia di Caserta, Musée Éclaté, Pontecagnano Faiano; Collection of Public Works Collection, Città del Capo, Sudafrica.


APOCALYPSE

APOCALYPSE

INAUGURAZIONE

SABATO 26 OTTOBRE 2019 ORE 18:30
DAL 26 OTTOBRE
AL 6 DICEMBRE —

A cura di Valentino Catricalà

Artisti:
Antoni Abad, Richard Garet, Vittorio Messina, Matteo Montani, Nunzio, Roberto Pugliese.

 

Non viviamo in un'apocalisse? O, meglio, questa è la sensazione che ci circonda: quella sensazione di essere sul punto di vivere un cambiamento delle condizioni di vita dell'essere umano mai visto in precedenza. La nostra epoca si sta avvicinando a un modello sociale, economico e filosofico nuovo: un nuovo "atteggiamento ecologico". Un nuovo atteggiamento indagato come forza propulsiva dagli artisti in questa mostra, attraverso un ritorno di elementi naturali all'interno dei processi artistici e una indagine sulle nuove condizioni di esistenza dell'uomo.
Nunzio con i suoi legni bruciati e i suoi piombi da più di trent'anni indaga la linea sottile di separazione tra il forme e l'informe della materia naturale; o Messina che da anni rappresenta il nascosto delle nostre architetture industriali; Montani con i suoi orizzonti ideali; così come le sound art rappresentate da Roberto Pugliese e dall'artista americano Ricahrd Garet; dalla Spagna, lo storico artista Antoni Abad con le sue fotografie sul linguaggio dei sordomuti che ci indica il non visibile della nostra interiorità nei confronti dell'altro.
Nessuno probabilmente più degli artisti si è reso conto di quanto instabile sia la nostra dimora in un'epoca di certo sviluppo tecnologico, controllo sui nostri corpi e geni, calcolo e matematizzazione dell'esistente. Un concetto molto semplice che, tuttavia, può diventare una vera energia rivoluzionaria se messo in contatto con la profondità delle nostre sensazioni. Con il loro aspetto dirompente, queste opere ci mettono di fronte a una posizione di frontiera, quella linea sottile che definisce l'abitazione come un costirutto razionale e civile; diverso dalla condizione animale senza forma, pre-razionale.


SABRINA CASADEI. MONTEFANTASMA

SABRINA CASADEI. MONTEFANTASMA

INAUGURAZIONE

DOMENICA 26 MAGGIO 2019 ORE 18:00
DAL 27 MAGGIO
AL 20 LUGLIO —

Domenica 26 maggio alle ore 18.00 la Galleria Nicola Pedana è lieta di inaugurare Montefantasma, la prima personale di Sabrina Casadei (Roma, 1985) presentata negli spazi della galleria. La mostra è accompagnata da un testo critico di Chiara Pirozzi ed è visitabile fino al 20 luglio 2019.

Sabrina Casadei presenta un ciclo di lavori inediti che descrivono un percorso di ricerca avviato durante la residenza nel centro artistico NES di Skagaströnd in Islanda. L’artista muove le fila dall’immaginario sublime che nella storia dell’arte avvolge il tema del paesaggio nordico per tradurlo in visioni pittoriche astratte e minuziose, in cui la natura biomorfa del segno migra costantemente verso la descrizione di realtà trasognate e fantastiche.

Montefantasma raccoglie dipinti e installazioni di medio e grande formato che invitano lo spettatore a muoversi nello spazio, ciascuno con il suo tempo e ritmo, alla ricerca di una personale esperienza all’interno dell’immaginario proposto dall’artista; un paradigma visivo in grado di estraniare il familiare, raggiungendo così il perturbante.

La tavolozza cromatica scelta da Sabrina Casadei fonde sulla stessa tela note fredde e temi caldi come fossero correnti d’aria che si compenetrano alla ricerca dell’equilibrio termico; la medesima condizione di stato fisico è cercata e raggiunta dall’artista nella relazione con i luoghi ospitanti, che la conduce verso la realizzazione di opere che sono il frutto della descrizione psichica del paesaggio.

L’attrazione per l’ignoto unito a uno sguardo meravigliato sono i comuni denominatori dell’esperienza visuale proposta da Sabrina Casadei, che giunge alla creazione di immagini in cui il dato figurativo si perde al fine di sedimentarsi in forme lunari e marine, crateri e concrezioni, in continua compenetrazione. La pittura di Sabrina Casadei si muove, dunque, con gesti lenti e meditati in grado di creare texture fitte e materiche, generando un tratto filamentoso che descrivere micro e macro-universi, ricami artigianali o frattali naturali.

Montefantasma è il racconto di terre appena emerse o di paesaggi mentali nati dalla relazione fra il corpo dell’uomo e il corpo-natura in cui è la percezione climatica a scandire colori, flussi e innesti.

Sabrina Casadei nasce a Roma nel 1985 dove vive e lavora. Nel 2009 si laurea nella cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Successivamente si trasferisce a Berlino; ora si muove spesso fuori dall’Italia tramite programmi di residenze artistiche. Espone in mostre e fiere nazionali e internazionali, tra cui: 2019 Art Paris Art Fair, Grand Palais, Parigi, Francia; 2018 Selvatico (tredici) Fantasia – Fantasma, Palazzo Sforza, Cotignola (RA); No old thing under the sun (Solo), Eduardo Secci Contemporary, Firenze; MAPS, Societa’ Geografica Italiana, Villa Celimontana, Roma; UNTITLED Art Fair, San Francisco, Usa; 2017 Terre Emerse (Solo), Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma; Invisibili Connessioni – Punctum, Archivio Storico e Museo Italgas, Torino; Malerbe, Istituto di Cultura Austriaco, Roma; Landina, CARS, Omegna (VB); 2016 A Thousand Miles away-Residenze #2 (Solo), AlbumArte, Roma; Bølge (Solo), NKD, Dale Sunnfjord, Norvegia. Residenze: 2019 NES Artist Residency, Skagastrond, Islanda; 2017 Rotes Haus, Artist in residence Kunstsommer Moritzburg, Germania; 2016 NKD, Nordic Artists’ Centre Dale, Dale, Norvegia; 2014 Le CouveNt Artist in Residence, Le CouveNt, Auzits, Francia.


PIETRO PAOLINI. ALONG THE ROUTE

PIETRO PAOLINI. ALONG THE ROUTE

INAUGURAZIONE
16 MARZO 2019 ore 18:00
DAL 17 MARZO
AL 30 APRILE 2019 —

La Galleria Nicola Pedana è lieta di presentare Along The Route, la prima personale di Pietro Paolini negli spazi della galleria.
Dal 2004 al 2014 Pietro Paolini (Firenze, 1981) ha viaggiato attraverso il Sudamerica per osservare e immortalare il cambiamento sociale e politico in corso in Bolivia, Ecuador e Venezuela durante le presidenze di Evo Morales, Rafael Correa e Hugo Chavez. Ha camminato molto, attraversato stati, incontrato popoli ed etnie, tracciando il suo percorso documentaristico munito dell’unico mezzo in grado di costruire memoria, di consentirgli, attraverso il suo obiettivo, di accogliere, raccogliere e custodire quel che il giorno, la popolazione e gli eventi avrebbero offerto al suo sguardo e alla sua testimonianza.
Along the route, lungo la rotta, ha trovato molto più di ciò che stava cercando. Ha condiviso il viaggio con un intero continente: con i muratori di Caracas durante la costruzione di appartamenti destinati alla popolazione più povera in virtù del nuovo programma governativo “Mission Vivenda”; con il movimento di opposizione studentesca venezuelano nel corso degli scontri con la guardia nazionale; con i raccoglitori di conchiglie della baia di San Lorenzo sulla costa ecuadoregna; con i bullfighters e le cheerleaders di Quito; con i minatori di Cerro Rico in Bolivia, organizzatisi in cooperative dopo secoli di sfruttamento.
Nel documentare il paesaggio e la vita quotidiana nei paesi del nuovo socialismo latinoamericano, Pietro Paolini ha colto la fervente e rivoluzionaria complessità di questi territori, risaltando le contraddizioni di realtà socio-politiche in evoluzione, di popoli pronti ad iniziare cambiamenti radicali, lottando per il progresso e per la costruzione della loro identità contemporanee.
Grazie allo strumento fotografico, l’artista ha colto e descritto le realtà esistenziali di queste nazioni, intercettato la vita nel suo farsi, narrandone la concretezza e le incertezze future, costruendo un vero e proprio romanzo visivo: un racconto che rappresenta la vita intera, in tutte le sue implicazioni storiche, sociali, economiche, antropologiche e politiche; consegnandoci immagini pure, senza filtri, lontane dagli stereotipi occidentali: tracce di memoria del mutamento in atto, chiavi di lettura della società latinoamericana. “Queste immagini sono un viaggio attraverso il paese, in questo momento di cambiamento della coscienza popolare, senza sapere quale sarà il suo futuro, ma con la profonda convinzione che non si potrà più tornare indietro”.
Pietro Paolini è nato a Firenze nel 1981. Ha frequentato il corso triennale presso la Fondazione Studio Marangoni a Firenze nel 2005. Dal 2004 ha iniziato il suo interesse per la realtà del Sud America, con particolare attenzione i paesi del nuovo socialismo latino americano, Venezuela, Bolivia ed Ecuador. Nel 2006 fonda insieme ad altri quattro fotografi il collettivo TerraProject, che si occupa di tematiche sociali e geografiche italiane realizzando progetti collettivi di fotografia documentaria. Le sue fotografie sono state esposte in Italia e all’estero.
Collabora come free lance con molte riviste italiane e internazionali. Nel 2012 il suo lavoro “Bolivianas” viene premiato al World Press Photo 2012 con il secondo premio storie nella categoria Daily life. MOSTRE PRINCIPALI Balance on the zero- Cuizhenkuan Art Museum. Xi’An, China. June 2017. The two halves – Benaki Museum; Athen, Greece. June 2016. Caso Colectivo 11.227- MACRO museum; Rome, Italy, October 2105. The two halves– MACRO museum; Rome, Italy, September 2014. Balance on the zero- Savignano photo festival, Italy, September 2013. Bolivianas – Espace Transit; Montpelier, France, June 2012 NoNoise – Rencontre de Arles 2013; Arles, Franca, July 2012. NoNoise – Ego Gallery; Lugano, Switzerland, January 2012.
Bolivianas – Fondazione Marangoni Gallery; Firenze, Italy, June 2011. Bolivianas – Centro Forma; Milano, Italy, February 2010. Bolivianas – Centre d’Art Villa Tamaris – Marseille , France, September 2012. Bolivianas – VISA photo festival 2010; Perpignan, France, September 2010. E.CO 2010 – Centro cultural de Espana en San Paulo; Brazil, November 2010. Friendly fire – E.CO Exposicion, Antigua tabaqueria de Madrid; Spain, May 2010 Atopia #01 –Mandeep Gallery. Index Urbis Architecture Festival; Roma, Italy, 2010. PREMI & RICONOSCIMENTI LANDSKRONA foto dummy award 2018 Celeste Prise – Streamers 2016 Graziadei Award – MACRO ROMA 2014 M.Pesaresi award for contemporary photograpy 2013. World Press Photo 2012 – Daily life 2nd prize stories. Fujifilm Professional Choose Film Distinctions Awards 2011 Canon Italia Young photographers award 2009.
PUBBLICAZIONI “Il racconto onesto”, Contrasto 2015. “Laboratorio Italia” SiFest 2014. Pazzini Editore “Fotografia Festival Roma” 2015 Catalogue “Fotografia Festival Roma” 2014 Catalogue “4” TerraProject and Wu Ming. 2013 Self publishing “Novartis Campus for Artists”. Caltalogue 2013 “World Press Photo 2012” Catalogue “X years reflexion Mastercalss” – Actes Sud 2012 “Gente del Santerno, volti e storie di una vallata”, Contrasto 2011. “Vietato!”, curated by Giovanna Calvenzi and Renata Ferri, catalogue. 2011. “E.CO 2010” , catalogue. 2010. “Young blood 2010”, catalog of the best italian talented artist of the year. “Reign of fire”, catalogue. 2009.


VINCENZO RUSCIANO. SKYLINE

VINCENZO RUSCIANO. SKYLINE

INAUGURAZIONE
6 DICEMBRE 2018 ore 18:30
DAL 6 DICEMBRE 2018
AL 30 GENNAIO 2019 —

La Galleria Nicola Pedana è lieta di presentare Skyline, la prima personale di Vincenzo Rusciano negli spazi della galleria.
In questa occasione Vincenzo Rusciano (Napoli, 1973) presenta un nucleo di sculture inedite, dal titolo “Grafite”, che prendono le mosse dalla propria ricerca artistica degli ultimi anni, quella produzione dove la figurazione classica si mescola con gli utensili tratti dalla archeologia che rimandano a ciò che, fino a ieri, era il suo operare quotidiano. Elementi figurativi che però Rusciano non ha mai presentato per “intero” ma amputati, trasformando quella stessa limitazione, quella frammentazione, quella provvisorietà, in una sintesi di cifre distintive profondamente diverse, in un ponte che collega due orizzonti distanti, quello storico/ classicheggiante a quello urbano/contemporaneo. In questo nuovo nucleo di opere, altresì, per Vincenzo Rusciano è il segno grafico che gioca un ruolo importante, poiché il disegno è il ‘modello’ di sintesi- semplificazione del nostro pensiero, la vera consapevolezza, come chi riassume un pensiero in poche parole, così lui interpreta e sintetizza, nella più completa padronanza della materia scultorea, per ridurre l’intero vissuto artistico e professionale degli ultimi anni al solo scheletro, all’essenza, in una rielaborazione di esperienza di vita.

In occasione della mostra, verrà realizzato un catalogo, con un testo del collezionista Massimo Lauro

Vincenzo Rusciano, nato a Napoli nel 1973. Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private italiane ed estere, tra cui: Collezione Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli; MAC – Museo d’Arte Contemporanea Lissone, MB; Collezione Museo della scultura contemporanea, Gubbio; Collezione Ernesto Esposito, Napoli; Collezione Galerie Ernst Hilger, Vienna; Collezione Claudia Gianferrari, Milano-Roma; Collezione Angela e Massimo Lauro, Napoli-Città della Pieve. Tra le ultime mostre personali: “Nero Moto Perpetuo”, Museo Civico di Santa Maria dei Servi, Città della Pieve (PG), 2017, promossa da Il Giardino dei Lauri. Collezione Angela e Massimo Lauro; “Not so Bad in Capri”, Villa San Michele Foundation, Anacapri, 2016, curata da Maurizio Siniscalco; “Not so Bad” Galleria Annarumma, Napoli, 2016; “Echi dal bianco” Museo d’arte Contemporanea di Lissone, 2015, a cura di Alberto Zanchetta; “Sponda” Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, Napoli, 2014, a cura di Angela Tecce e Alberto Zanchetta; “Broken”, Galleria Annarumma, Napoli, 2011; “Deadline”, Annarumma404, Milano, 2008; “I’m not Spiteful”, NT Art Gallery, Bologna, 2007, a cura di Alberto Zanchetta; “Neverland”, Changing Role Gallery, Napoli, 2006. Tra le ultime mostre collettive: “Incontri”, Chiesa dell’Annunziata, Teano (Ce), 2018, patrocinata dal Comune di Teano in collaborazione con Galleria Nicola Pedana e Carlo Cinque; “Ixion. La collezione, la sua evoluzione e la ricerca culturale al servizio della città”, MAC Museo d’arte contemporanea, Lissone, 2018; “Per_formare una collezione”, Madre_Museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli, a cura di Andrea Viliani e Silvia Salvati; “Made in Naples”, Banca Widiba, Napoli, 2017, a cura di Fabio Agovino e Francesca Blandino; “Senza Frontiere”, Parco d’Arte Quarelli, Roccaverano AT, 2017, curata da Alessandro Demma; “The Go-Between. Una selezione di artisti internazionali dalla Collezione di Ernesto Esposito” Museo di Capodimonte, Napoli, 2014, a cura di Eugenio Viola; “Passaggi. Dalla collezione privata di Ernesto Esposito”, Museo di Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio, Caserta, 2011, a cura di Massimo Sgroi; “A.D.D. Attention Deficit Disorder”, Palazzo Lucarini, Trevi (PG), 2010, a cura di Benjamin Godsill; “Il Giardino dei Lauri, Collezione Angela e Massimo Lauro”, Città della Pieve (PG), 2009; “Sistema Binario”, Stazione Metropolitana di Mergellina, Napoli, 2008, a cura di Adriana Rispoli e Eugenio Viola; “La Casa degli Artisti. Dalla Collezione Murri di Arte Contemporanea”, Palazzo D’Accursio, Bologna, 2008, a cura di Valerio Dehò; “Ironia domestica”, Museion di Bolzano, 2007, a cura di Letizia Ragaglia; “Open Space”, Centro Culturale Candiani, Venezia, 2006, a cura di Lara Facco e Alberto Zanchetta.